Quiet Quitting: ma davvero è una questione generazionale?

Smettiamo di chiamarlo “abbandono” (e di dare la colpa alle generazioni). Negli ultimi anni, il termine Quiet Quitting ha generato interpretazioni spesso fantasiose, definizioni accattivanti associate alle generazioni. C’è chi descrive il fenomeno come il comportamento di chi, sul lavoro, fa “solo” ciò che è richiesto dal proprio ruolo. Né più, né meno. Niente straordinari non pagati, niente super impegno extra per dimostrare fedeltà all’azienda. Oppure, chi lo utilizza per indicare chi lo associa a dimissioni silenziose, o chi lo vede come una nuova forma di ribellione generazionale, una protesta muta contro il lavoro e le regole aziendali. Fin qui, tutto sommato, nulla di nuovo. Ma il punto è un altro. Questa tendenza viene troppo spesso descritta come tipica delle … Continua a leggere

BCE, Come cambia il lavoro: 3-5-8, Pronti, partenza, via!

Il lavoro non è più quello di una volta, e nemmeno la carriera. Oramai è chiaro per tutti: l’invecchiamento demografico comporta l’allungamento della vita lavorativa e, di conseguenza, l’invecchiamento delle competenze e l’emergere del “midlife reskilling”, ossia della necessità di formazione e aggiornamento continuo, per tutti, ma in particolare per chi è over40. Il megatrend demografico ha impatti in tutti i settori della vita umana, ed essendo un megatrend ha effetti ampi e inarrestabili, in questo senso la transizione demografica rende obsoleto il vecchio modello del lavoro allineato alle fasi di vita basato su studio-lavoro-carriera-pensione. I nostalgici di ‘era meglio prima’ se ne devono fare una ragione. Il mondo è cambiato, le circostanze sono cambiate, le risorse e gli strumenti a disposizione … Continua a leggere